giovedì 21 marzo 2013

Le idee di "A proposito di Pisa" in vista delle elezioni amministrative 2013


Contributo programmatico di “A Proposito di Pisa” alle forze progressiste

L’esito delle elezioni nazionali ha reso evidente la distanza dei cittadini dalla politica tradizionale e dai suoi riti autoreferenziali. Il deludente risultato del centrosinistra, proprio nel momento in cui le difficili condizioni sociali dovrebbero premiare chi difende il lavoro, indica che i partiti del campo progressista sono percepiti ormai come forze di conservazione, incapaci di interpretare un Paese profondamente cambiato. Sarebbe illusorio pensare che questa crisi di credibilità non riguardi anche il livello di governo locale. Crediamo perciò che soltanto con uno sforzo di radicalità e di chiarezza nelle scelte programmatiche si possa arrestare il processo di erosione del consenso verso i partiti che è già in atto. Partendo da queste riflessioni e dalle iniziative promosse in questi mesi, l'associazione “A Proposito di Pisa” propone all'attenzione delle forze progressiste alcuni punti qualificanti per un programma di governo cittadino. 
Sociale 
La linfa vitale di una città passa dal suo essere e sentirsi una comunità coesa e solidale. Pisa vive profonde lacerazioni che l'amministrazione deve governare investendo nella partecipazione, sulla sussidiarietà che il terzo settore esprime, definendo e garantendo i livelli essenziali dei servizi che si impegna ad assicurare. Sono questi gli elementi essenziali su cui fondare un nuovo patto sociale, perché nel dialogo e nel confronto possa ricostruirsi un progetto condiviso di società. Allora una città accogliente aiuta i bambini, i cittadini di domani, ad andare a scuola senza distinzione sul possesso del permesso di soggiorno o la regolarità dell'abitazione che i genitori sono in grado di garantire. Una città coesa investe nei quartieri, nelle periferie, per creare spazi aperti di aggregazione e partecipazione: le scuole, le circoscrizioni, ogni edificio pubblico può e deve diventare uno spazio in cui l'incontro e le possibilità di ascolto si moltiplicano, dove si pratica la solidarietà e la gratuità. Una città che non teme di affrontare i problemi complessi del territorio, evita le scorciatoie, supera l'esperienza delle ordinanze e investe nella mediazione, mettendo al centro del sistema le persone, perché gli ultimi - al pari di tutti i cittadini hanno dignità e umanità. Una città che promuove benessere pratica l'integrazione delle politiche, pianifica il territorio pensando primariamente alla salute, consolida le reti di buone prassi e investe in prevenzione assumendosi l'onere di assicurare servizi equi e accessibili per tutti. 
Trasparenza 
La trasparenza è il miglior antidoto contro la sfiducia nella politica, oltre ad essere una condizione essenziale per garantire l'efficienza della macchina amministrativa. Spesso le zone di confine tra politica e amministrazione sono quelle il cui controllo è più difficile. Le amministrazioni locali, che contribuiscono a nominarne i vertici, devono adottare tutte le misure perché le scelte siano basate esclusivamente sul merito ed estranee ad ogni scambio politico. Per questo è necessario che la prossima amministrazione adotti un regolamento che promuova pubblicità e trasparenza, introducendo delle procedure che incoraggino a candidarsi per le posizioni aperte chiunque abbia competenze documentabili corrispondenti ai profili richiesti. Seguendo le migliori esperienze nazionali chiediamo che si formino commissioni di esperti indipendenti per scremare le candidature, che i CV dei candidati e gli atti relativi alla nomina siano pubblici e consultabili, che le commissioni consiliari possano audire le persone che il sindaco intende nominare e che l'anagrafe reddituale e patrimoniale, già obbligatoria per gli amministratori, sia estesa ai nominati. 
Ambiente, territorio, turismo 
Lo sviluppo intelligente è quello che migliora la qualità della vita delle persone con scelte sostenibili per l'ambiente. Crediamo nelle attuali condizioni economiche sia da privilegiare la scelta del recupero e della riqualificazione delle aree già urbanizzate e degli edifici dismessi, prevenendo l'uso di territorio attualmente non urbanizzato. La politica dello sviluppo a volumi zero può essere vincente, ma deve riflettersi in azioni conseguenti: le scelte su come realizzare il nuovo palazzo dei congressi e il parco cittadino di Cisanello sono un primo banco di prova per dimostrare questa nuova filosofia. Il territorio della nostra città è in gran parte compreso all'interno di un parco regionale, la cui presenza ha un'incidenza qualitativa straordinaria nelle politiche per la destinazione di uso del territorio, oltre a costituire un'importante opportunità sia per la qualità della vita dei residenti sia per le attività economiche che dal parco traggono beneficio. In questi anni non si è sviluppato pienamente il potenziale positivo di queste risorse; ci sono spazi per cogliere la dinamica tumultuosamente in crescita dei nuovi segmenti del turismo sostenibile basati su un uso non erosivo dell'ambiente: mobilità dolce, vie d'acqua, piste ciclabili, trekking, ricettività diffusa. Questi indirizzi devono avere uno spazio maggiore, per costituire freno e correttivo rispetto al modello che in questi anni si è voluto privilegiare, con la costruzione di seconde case, mega strutture ricettive, uso intensivo degli arenili, incoraggiamento della mobilità su auto con la costruzione di parcheggi e proposte di nuove strade. La stessa questione dell'uso degli arenili dovrà essere sottratta al vicolo cieco della Bolkenstein, e raffrontata mettendo al centro una proposta di turismo in cui la cura del bene comune, la spiaggia, torni a essere affrontata come questione di programmazione locale e non come se le spiagge fossero commodities


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